Alzi la mano chi, almeno una volta nell’ultimo mese, non ha digitato sul web i sintomi di una patologia sospetta o di un ipotetico malessere, senza però avere verificato l’attendibilità della fonte. Secondo i dati diffusi lo scorso anno dall’Istat, un italiano su due utilizza Google per trovare informazioni sulla propria salute o per documentarsi su eventuali problemi in ambito prevenzione. Nonostante il numero di utenti che si rivolge a Internet per avere dettagli sul benessere in generale, quindi come dimagrire, quale dieta o sport seguire per rimettersi in forma sia in aumento, il 60% delle informazioni più ricercate riguardano malattie, cure e trattamenti. Insomma, per quanto l’argomento sia controverso, grazie alla facilità di accesso, alla velocità di risposta e alla garanzia di privacy, il web resta uno strumento largamente utilizzato anche per la risoluzione di problemi medici. Tuttavia, le risposte che Doctor Google restituisce non sempre sono corrette. Spesso si corre il rischio di approdare su siti non specializzati e, per chi non è esperto in materia, distinguere una fake news da una vera non è facile. Inoltre, questo susseguirsi di informazioni anche diverse tra loro, può facilmente creare ansia, confusione e paura. Ecco perché, se una malattia suscita preoccupazione, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico curante che, se lo riterrà opportuno, potrà indicare uno specialista di riferimento. Solo in questo modo si potranno avere risposte nel merito e una diagnosi affidabile.
Il medico di base (o di famiglia), nonostante spesso sia un po' bistrattato, svolge un ruolo chiave nella vita di ognuno di noi perché, oltre interpretare i sintomi riferiti dal paziente, prescrivere farmaci, esami diagnostici, visite specialistiche ed esami ematochimici previsti dal Servizio Sanitario Nazionale, garantisce i livelli essenziali di assistenza e informa gli assistiti relativamente a specifiche campagne di prevenzione gratuite promosse e organizzate dalle Regioni o dalle Aziende Sanitarie. Il che non è male. In linea generale, il medico di base può assistere fino a un massimo di 1.500 pazienti, tuttavia questo limite, nelle aree dove c'è carenza, è stato alzato a 1800, numero che talvolta viene ulteriormente superato attraverso deroghe locali (che vi sia una penuria di professionisti non è certo una novità), generando così un sovraccarico di assistiti. Il medico di famiglia deve garantire l'accessibilità all'ambulatorio cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con apertura sia di mattina che di pomeriggio, oltre a visite domiciliari gratuite, ma qualora reputi ingiustificata la richiesta, potrà chiedere al paziente di raggiungere lo studio.
Scegliere il medico di base più adatto alle esigenze individuali è un passo fondamentale per prendersi cura della propria salute. “La scelta del medico è strettamente personale perché bisogna stabilire un saldo rapporto medico paziente che è il requisito fondamentale per la relazione di cura. Una delle caratteristiche più importanti è la fiducia reciproca oltre la professionalità del medico e la compliance del paziente. Il medico deve garantire una comunicazione chiara e il rispetto dei diritti del paziente, considerando anche la sfera emotiva, assicurare la riservatezza su tutte le informazioni riguardanti lo stato di salute del suo assistito e non può divulgare dati sensibili, salvo casi previsti dalla legge. Il paziente ha il diritto di essere informato in modo chiaro e comprensibile riguardo la sua condizione, alle opzioni terapeutiche disponibili e ai relativi rischi e benefici. Inoltre, il medico deve ottenere il consenso del paziente per procedere con trattamenti o interventi”, specifica Giorgio Pulvirenti, medico di medicina generale di MioDottore, nonché il più giovane medico di base in Italia. Un altro aspetto da tenere in considerazione in virtù di un ottimo percorso clinico tra medico e paziente è la preparazione e l’aggiornamento continuo del professionista. Ma non è tutto. “Il medico dovrebbe avere anche empatia verso il paziente, per comprenderlo e capirlo al meglio. Una ulteriore caratteristica da valutare nella scelta del professionista è la sua disponibilità (vicinanza alla propria abitazione o ufficio, orari di visita, disponibilità di appuntamenti). È importante scegliere un medico con cui sia possibile avere una comunicazione facile e tempestiva”, prosegue Pulvirenti.
Nella scelta del medico di base può anche essere presa in considerazione l’eventuale specializzazione del medico stesso per affrontare le patologie croniche affini con più attenzione e garantire un follow-up più adatto. “Per esempio, nei pazienti anziani dove gli spostamenti sono più difficili, un medico di medicina generale specializzato in geriatria potrebbe rappresentare l’optimum”, specifica il professionista di MioDottore. Oltre a ciò, il tipo di approccio alla medicina potrebbe essere un discrimine. Alcuni medici sono più orientati verso trattamenti convenzionali, altri potrebbero integrare un approccio più olistico. “In qualità di giovane medico di famiglia, sono solito considerare il paziente a 360 gradi nella sua totalità, quindi dall’aspetto clinico, psicologico fino a quello familiare e sociale, quindi non trattarlo come un ‘caso clinico’ ma considerando una visione ampia ed olistica. Reputo l’ascolto una caratteristica fondamentale in questo mestiere per capire i reali problemi del paziente che spesso non sono clinici. Una comunicazione chiara è la chiave per garantire il piano terapeutico più adatto. Il successo delle cure dipende inoltre da come il paziente partecipa attivamente al suo percorso di salute, dalla qualità del rapporto con il medico, dal supporto psicologico e sociale che riceve, e dalla sua capacità di seguire le raccomandazioni terapeutiche. La competenza è uno degli aspetti, mentre molti altri fattori, più “umani” e contestuali, influiscono sul risultato finale”, sottolinea Pulvirenti.
Nella scelta del medico di base è interessante valutare anche se faccia parte di una struttura sanitaria o di un poliambulatorio. “Sia la struttura che il medico hanno un ruolo molto importante, ma il medico ha sicuramente un valore aggiunto in quanto è la figura fondamentale per la pratica clinica del paziente indipendentemente da dove si trovi. Se la priorità è un trattamento altamente specializzato o personalizzato, si privilegia la scelta di un ottimo medico. Se invece la preoccupazione riguarda l'accessibilità, la qualità del servizio e l'assistenza continua, allora una struttura di alta qualità potrebbe essere la priorità. In ogni caso, trovare un equilibrio tra questi due aspetti aiuterà a fare una scelta più informata e adeguata alle esigenze di ogni paziente”, afferma il professionista di MioDottore. A questo proposito, vale la pena fare alcune considerazioni su quali prestazioni possano (o meno) essere eseguire in un ambulatorio medico comprovandone la serietà. “In uno studio di medicina generale non possono essere eseguiti interventi chirurgici complessi dove necessitano particolari tipi di anestesia, sterilità come in sala operatoria. Analogamente, non possono essere utilizzati e somministrati farmaci e strumentazioni esclusive ospedalieri e non possono essere eseguiti esami diagnostici avanzati. Inoltre, non è consentito eseguire trattamenti oncologici o terapie per malattie gravi, e non possono essere eseguiti trattamenti di dialisi e cure renali avanzate. In questi casi, il medico di famiglia ha il compito di indirizzare il paziente verso il giusto specialista o la corretta struttura ospedaliera”, conclude il dottor Giorgio Pulvirenti. Una volta individuato il medico di base più adatto alle esigenze individuali, è possibile assicurarsi le sue prestazioni accedendo al proprio fascicolo sanitario tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi e cliccando sulla sezione «scelta e revoca» del medico di base (posto che il professionista scelto non abbia superato il limite consentito di assistiti). Chi non è un nativo digitale, può eseguire la procedura recandosi alla Asl di competenza o in farmacia.
Finora abbiamo parlato di cosa è importante tenere in considerazione quando si deve scelgiere un medico di base. Ma per quanto riguarda la salute femminile? Quali sono i criteri utili nella selezione di un ginecologo o ginecologa, professionista fondamentale nella vita di ogni donna? “Il primo aspetto da considerare nella scelta di un ginecologo è sicuramente la sintonia che si instaura tra paziente e medico. È fondamentale sentirsi a proprio agio e poter comunicare liberamente, poiché si tratta di una figura professionale che deve essere in grado di comprendere e rispettare l’intimità di ognuno”, specifica Maria Magliarditi, ginecologa di MioDottore. Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione sono è la capacità di ascolto. “Un buon ginecologo deve essere in grado di ascoltare le preoccupazioni della paziente e rispondere in modo chiaro e comprensibile”, prosegue la ginecologa. Anche le singole competenze giocano un ruolo chiave nella scelta di un professionista. “È importante che il medico abbia le qualifiche adeguate e, se necessario, specializzazioni specifiche per le esigenze della paziente. Anche le recensioni di altre pazienti e le raccomandazioni da parte di amici o familiari possono fornire informazioni preziose. Bisogna considerare anche la facilità di contatto e la reattività nel rispondere alle richieste. La qualità dell'ambulatorio, la pulizia e l'atmosfera possono influenzare l'esperienza complessiva. Tutti questi fattori insieme contribuiscono a creare un rapporto di fiducia, essenziale per una buona assistenza ginecologica”, prosegue Magliarditi.
Spesso ci si interroga se sia meglio optare per uno specialista che lavora in ospedale o meno. “Non credo questo possa rientrare tra i criteri di scelta, anzi ormai purtroppo esistono cliniche che fanno invidia a molti ospedali o ambulatori dotati di apparecchiatura all’avanguardia che gli ospedali stessi non posseggono. C’è anche da considerare il fatto che avere più specialisti sotto lo stesso tetto può essere molto utile perché facilita la comunicazione e la collaborazione tra i medici. Questo è particolarmente importante nel caso di condizioni che richiedono un approccio multidisciplinare, dove diversi specialisti possono lavorare insieme per offrire un piano di trattamento completo e integrato”, spiega la ginecologa di MioDottore.
Ascolto, comprensione e rispetto sono elementi chiave nel rapporto tra paziente e ginecologo. “Il rapporto medico-paziente è cruciale, soprattutto in ginecologia, dove le donne devono affrontare questioni intime e personali. Un buon rapporto favorisce la fiducia e la trasparenza, elementi fondamentali per una corretta diagnosi e per un trattamento efficace. Una relazione positiva può anche ridurre l'ansia e migliorare l'aderenza alle raccomandazioni mediche. Un buon ginecologo non solo fornisce risposte chiare e dettagliate, ma invita anche a porre domande e chiarire dubbi. Se la visita è caratterizzata da una comunicazione aperta e dalla sensazione di essere in buone mani, è un segnale positivo”, commenta la dottoressa Magliarditi.
Infine, è importante diffidare da specialisti che offrono prestazioni a costi eccessivamente bassi, poiché ciò può essere indicativo di una qualità inferiore. “Inoltre, è bene prestare attenzione dalla richiesta di esami che solitamente si svolgono in ospedale; alcune procedure dovrebbero essere eseguite in contesti controllati e attrezzati. Infine, è bene sempre puntare a ricevere un'assistenza di qualità”, conclude la ginecologa di MioDottore.
2024-11-22T16:10:06Z