Dopo i meritati eccessi delle feste non ci resta che tornare alle vecchie sane abitudini. Nessuna dieta drastica, ma un regime alimentare equilibrato, che comprenda tutti i nutrimenti necessari che permettono al nostro corpo di funzionare nel migliore dei modi. Per iniziare potrebbe essere utile intraprendere un percorso detox durante il quale depurare il nostro organismo dagli eccessi che hanno accompagnato le feste. Vale la pena ricordare che depurare non vuol dire perdere peso rapidamente, ma alleggerire il carico di fegato e reni, gli organi che hanno la funzione di disintossicare il corpo.
Durante un percorso detox è bene evitare gli alimenti che favoriscono l’infiammazione, preferendone altri dall’effetto depurativo come frutta, verdure fresche, pesce, semi e noci. Inoltre, è bene prestare attenzione al proprio stile di vita, senza sottovalutare l’importanza del riposo e dell’attività fisica, moderata e costante. “Frutta e verdura, essendo ricchi di vitamine, antiossidanti e minerali favoriscono la digestione e tengono a bada l’infiammazione. Cereali integrali forniscono un'ottima energia senza portare l’organismo a picchi glicemici, mentre pesce e legumi sono fonti di nutrienti proteici magri, essenziali per sostenere il fisico. Grassi come olio evo, noci e semi apportano omega-3 con notevoli proprietà anti infiammatorie. Erbe aromatiche e spezie come zenzero e curcuma hanno proprietà disintossicanti e antiossidanti. Infine, tisane ben calibrate aiutano a supportare la digestione e a sostenere gli organi emuntori. Non può certamente mancare l’acqua, fonte essenziale per l’eliminazione delle tossine, sostenere i reni e mantenere il corpo idratato”, spiega Sara Bertò, naturopata esperta di piante officinali e spontanee, guida in passeggiate botaniche.
Posato il bicchiere (di vino) e via libera ad acqua e tisane. Molte erbe, infatti, hanno proprietà depurative e detossinanti, utili per ridurre il gonfiore addominale e drenare i liquidi in eccesso. In più, stimolando l’attività di reni e intestino, favoriscono l’eliminazione delle scorie accumulate durante gli stravizi delle Feste. “Le tisane sono ottime alleate per drenare, sostenere la digestione e depurare l'organismo, riequilibrandolo e togliendolo da una fase infiammatoria che potrebbe causare spiacevoli sintomi e indebolire l’organismo. Le più importanti erbe depurative fanno parte delle piante amare contenenti molecole amare, pungenti e aromatiche utili per risolvere i problemi del tratto gastro intestinale e per depurare fegato e reni. L’assunzione di erbe amare, favorisce il rilascio di sali biliari rallentando lo svuotamento gastrico e favorendo una miglior scomposizione degli alimenti e un minor accumulo di tossine”, specifica la naturopata.
Per la detossificazione del fegato, una delle erbe migliori è sicuramente il tarassaco.“Il tarassaco (taraxacum officinale) è una pianta spontanea che la maggior parte delle persone conoscono come soffione o dente di cane per la sua foglia seghettata, o piscialetto per le sue proprietà diuretiche. È un’utilissima erba officinale dalle note proprietà depurative e disintossicanti del fegato. Inoltre, stimola, la funzionalità biliare, epatica e renale dato che contiene carotenoidi, provitamine, principi amari, fitosteroli, vitamine del gruppo B, A, E, C, K, minerali (fosforo, magnesio, sodio e potassio) e antiossidanti che aiutano a calmare le infiammazioni e a contrastare i radicali liberi. Il decotto della sua radice e la tisana delle foglie aiutano ad espellere le tossine a livello epatico oltre ad essere digestive e drenanti”, commenta Sara Bertò.
Anche il cardo mariano vanta eccellenti proprietà detox. “Il cardo mariano (silybum marianum), è riconoscibile per le sue foglie spinose con venature, le macchie biancastre (che secondo la tradizione derivano dal latte della Vergine mentre nascondeva Gesù dai soldati di Erode) e per i fiori violacei circondati da brattee spinose. Questa qualità di cardo è nota per le sue proprietà epatoprotettrici e rigeneranti per le cellule del fegato. Il cardo mariano è composto inoltre da flavonoidi, lipidi, proteine, principi amari e mucillaginiche conferiscono a questa pianta officinale proprietà antiossidanti, diuretiche, spasmolitiche, toniche dei vasi sanguigni, digestive e galattogene(produzione latte materno). La tisana può essere preparata con un cucchiaino di frutti o di foglie essiccate e consumata due o tre volte al giorno, preferibilmente venti minuti prima dei pasti. Si deve fare attenzione in caso di disturbi epatici, calcoli biliari ed ostruzione intestinale. I semi di questa pianta non sono tossici, ma vanno somministrati solo dietro prescrizione medica”, prosegue la naturopata esperta di piante officinali e spontanee, guida in passeggiate botaniche.
L’abbiamo sempre utilizzata per le sue doti rinfrescanti. Tuttavia questa pianta aromatica e profumata può essere impiegata anche durante un percorso detossinante. “La menta, pianta officinale che Carlo Magno, interessato all’uso delle erbe, ordinò che fosse coltivata nel suo impero, può essere usata per sostenere la digestione e favorire la disinfiammazione. La leggenda narra che Ade, dio degli inferi, si innamorò di una ninfa di nome Minthè e che sua moglie gelosa la trasformò in questa profumata piantina. La famiglia della Menta è molto ampia con specie diverse bisogna, dunque, porre attenzione alla sua raccolta in natura in quanto a elevate altitudini potrebbe essere troppo ricca di mentone e essere fastidiosa per il nostro organismo. Tra i principi attivi in essa contenuta troviamo: olii essenziali tra cui il mentolo, che esplica un'azione antispastica e carminativa nel tratto gastro-intestinale e stimola la produzione di bile, flavonoidi, triterpeni, sostanze amare e tannini che apportano un'azione antisettica, carminativa, antinfiammatoria, spasmolitica, analgesica e digestiva. In tisana possiamo usare un cucchiaino in una tazza di acqua bollente e assaporarla dopo dieci minuti di infusione (con la tazza ben coperta per non disperderne i principi). Ne possiamo bere fino a tre tazze al giorno che, oltre a stimolare la secrezione e produzione della bile e aiutarci in caso di dispepsia, ci aiuteranno a ridurre l’alitosi e a dare un effetto rinfrescante”, spiega Bertò.
“Per aumentare la diuresi, favorendo l’eliminazione delle tossine attraverso l’urina, possiamo utilizzare la betulla. La possiamo riconoscere dal fusto con la corteccia dal caratteristico colore bianco che tende a sfogliarsi a mano a mano che la pianta cresce. Le foglie di Betulla (Betula alba L.) sono particolarmente ricche di flavonoidi, sostanze dotate di spiccate proprietà diuretiche; contengono, inoltre, composti salicilici, ad azione antinfiammatoria, tannini, glicosidi monoterpenici, sali di potassio, vitamina C, acido caffeico e olio essenziale. La betulla viene utilizzata in campo erboristico per l’azione diuretica, depurativa, antisettica, antireumatica e antinfiammatoria e impiegata soprattutto nelle cure per calcoli renali, la ritenzione idrica, la gotta, l’ipercolesterolemia, e per la scarsa memoria (i semi). Favorendo la diuresi e agendo sulla ritenzione idrica migliora gli inestetismi della cellulite. Oltre a queste proprietà, il carbone ottenuto dalla combustione del suo legno viene impiegato come rimedio per il meteorismo e il gonfiore intestinale. Un ottimo modo per utilizzarla è lasciare in infusione 1 cucchiaio da tavola raso di betulla in una tazza d'acqua bollente per 10 minuti circa. Quindi filtrare e bere. Si consiglia l’assunzione di 2/3 tazze al giorno lontano dai pasti. Attenzione: la Betulla contiene derivati salicilici, ne è sconsigliato l’uso pertanto ai soggetti allergici all’aspirina”, prosegue Bertò.
Ora che abbiamo scoperto quali sono le migliori erbe per disintossicare il nostro organismo, una domanda sorge spontanea: qual è il momento migliore per sorseggiare una tisana detox? “Per favorire la digestione, è meglio assumere le tisane 20-30 minuti prima dei pasti principali, ma possono essere bevute anche durante l’arco della giornata. La tisana detox può esser consumata occasionalmente dopo un pasto pesante per aiutare il sistema digerente o regolarmente 2-3 volte al giorno nell’ambito di un trattamento di un paio di settimane abbinata a una corretta idratazione e alimentazione. Sarebbe bene evitare bere la tisana detox prima di andare a letto per evitare risvegli notturni per urinare. È comunque consigliato calibrare sia la dose che la scelta delle piante in base ad ogni singola persona e porre attenzione alle controindicazioni di ogni singola pianta chiedendo consiglio al proprio medico o naturopata soprattutto se si assumono farmaci o si hanno patologie in corso.
Preparare bene una tisana è un’arte. Non basta far bollire l’acqua e versare le erbe nella tazza, ma elementi come tempi di infusione, qualità delle piante, temperature e qualità dell’acqua sono elementi che possono pesare sulla buona riuscita. “Affinché gli infusi possano sprigionare tutta la loro energia curativa raccomando di prepararla a regola d’arte sia nella quantità di acqua, erbe (meglio farsi aiutare da un erborista) e il tempo di cottura. Importante che le erbe siano di origine bio controllata o comunque raccolte in posti incontaminati come lo sono i prati in Altopiano della Paganella. È altresì rilevante avvicinarsi alla preparazione della tisana come ad un rituale che possa influenzare il corpo e la mente ad uno stato di calma in modo da contribuire al processo di equilibrio”.
“Le tisane detox andrebbero personalizzate, comunque una che consiglio è composta da: cardo mariano, finocchio (che oltre ad eliminare i gas intestinali ha riconosciute proprietà digestive), betulla e tè verde (facilita la diuresi). Aggiungo poi del limone che aiuta la digestione ed è un favoloso antiossidante e alleato del sistema immunitario. Il gusto potrebbe rivelarsi un po’ amarognolo, considerata la presenza di principi amari, ma ricordatevi che sono tutti estremamente benefici”, conclude Sara Bertò. Quindi, non aggiungete zucchero, non storcete il naso e “abituatevi” a questo nuovo rituale detox. Non ve ne pentirete!