Chi nasce in un corpo di donna lo sa: le diverse fasi della propria vita presentano sfide specifiche, collegate a disagi che ancora oggi, nel 2025, vengono presi troppo poco in considerazione; taciuti, scartati, non indagati a sufficienza, sia dalle persone che dalla medicina. Il ciclo mestruale, la gravidanza, la menopausa, ma anche il periodo post-menopausa, rappresentano momenti di grandi cambiamenti, ormonali e fisiologici, che possono avere un impatto non solo sul corpo, ma anche sulla mente delle donne.
A risentirne è ovviamente la salute: disturbi come la sindrome premestruale (PMS), patologie croniche come l’endometriosi – ancora difficile da vedersi diagnosticata, alle volte non riconosciuta e sminuita – o sintomi come la dismenorrea possono infatti causare dolori cronici e affaticamento, così come alterazioni dell’umore, incidendo sulla qualità della vita. Allo stesso modo, il calo degli estrogeni durante la menopausa può provocare sintomi come insonnia e vampate di calore, oltre a disturbi dell’umore come ansia e depressione, sottolineando quanto sia stretto il legame tra corpo e psiche.
Per sensibilizzare sul tema, Unobravo, servizio di terapia online leader in Italia, ha condotto un’analisi interamente dedicata alla salute femminile, per indagare l’impatto che le oscillazioni ormonali associate alle diverse fasi della vita di una donna hanno sulla quotidianità, dal punto di vista sia fisico che psicologico. Il suo nuovo Data Lab, ha analizzato – tra le altre cose – l'impatto che il ciclo mestruale, la menopausa e il periodo post-menopausa hanno non solo sul corpo delle donne, ma anche sulla loro mente, e in che modo questo influenzi la qualità della vita quotidiana, perché prendersi cura della propria salute fisica e mentale può diventare una necessità per le donne: è per questo che approcci integrati, che combinano trattamenti medici e percorsi psicologici, possono aiutarle a vivere questi momenti complessi con maggiore serenità e forza.
I dati emersi dall’analisi offrono una panoramica abbastanza incoraggiante, ma con alcune aree di attenzione assolutamente da non sottovalutare. Per esempio, l'analisi mostra come per quanto riguarda ciclo e menopausa, secondo il 76% delle intervistate i sintomi vengono sottovalutati, con 1 donna su 4 che ritiene il proprio medico poco preparato a gestire problematiche legate strettamente alla salute femminile; successivamente, per 1 donna su 3, il ciclo mestruale ha un impatto negativo sul benessere psicologico (con il 93,33 %, quindi praticamente tutte, che sperimentano sintomi psicologici e fisici. Cosa che sembrerebbe valere anche per quelli di perimenopausa e menopausa).
Un altro dato è molto indicativo: l’88%, nonostante le ampiamente diffuse e conosciute difficoltà, non ha mai cercato aiuto psicologico, ma sono oltre 6 donne su 10 ad affermare di sperimentare stati d’ansia o episodi depressivi durante il ciclo mestruale (con elevate percentuali anche tra le donne in menopausa o perimenopausa). «È fondamentale normalizzare la conversazione sugli effetti psicologici di ciclo mestruale e menopausa, promuovendo una maggiore consapevolezza e accesso a risorse adeguate. La salute mentale e il benessere emotivo femminile meritano la stessa attenzione della salute fisica: solo così possiamo costruire una società in cui le donne si sentano comprese, supportate e libere di affrontare queste esperienze senza pregiudizi o barriere – afferma la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo –; unendo le forze tra educazione, sensibilizzazione e politiche di sostegno mirato, è possibile creare un futuro in cui il benessere femminile sia una priorità condivisa, migliorando non solo la qualità della vita delle donne, ma anche il tessuto sociale nel suo complesso».
Tra le scoperte più interessanti ci sono poi le seguenti:
1 donna su 4 ha ricevuto una diagnosi per condizioni legate al ciclo mestruale. «La maggior parte delle donne intervistate percepisce il proprio stato di salute fisica in termini positivi: il 63,9% lo valuta come "Buono", mentre il 17,3% lo definisce "Ottimo". Numeri che testimoniano un quadro di benessere percepito complessivamente soddisfacente e che suggeriscono come gran parte delle partecipanti si senta in grado di affrontare la propria quotidianità senza particolari difficoltà legate alla salute fisica. Tuttavia, non manca un segnale di preoccupazione: quasi una donna su cinque (18,8%) ha infatti indicato il proprio stato di salute come "Sufficiente" o addirittura "Scarso", suggerendo l'esistenza di condizioni più complesse o croniche, che possono compromettere il benessere complessivo e la qualità della vita quotidiana.
Approfondendo gli aspetti legati alla salute fisica, si evidenzia un’altra realtà significativa: il 25,9% delle donne ha ricevuto una diagnosi medica per disturbi legati al ciclo mestruale, come endometriosi o sindrome dell'ovaio policistico, confermando quanto siano comuni queste problematiche e come esse rappresentino una sfida per molte donne. A essere colpita è in particolare la fase più attiva della loro vita riproduttiva, in cui tali disturbi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita, influendo non solo sulla salute fisica, ma anche sull'equilibrio psicologico e sulle relazioni sociali e lavorative. La fascia d’età più interessata è infatti quella tra i 26 e i 35 anni (60,1%), seguita da quella delle donne tra i 36 e i 45 anni (21%). Il benessere fisico, però, non sempre va di pari passo con quello mentale: mentre il 56,3% delle partecipanti si dichiara soddisfatta del proprio stato psicologico, valutandolo come "Buono", solo una piccola minoranza, il 3,4%, lo definisce "Ottimo", mentre il 33,2% lo descrive come "Sufficiente" e il 7,1% lo giudica "Scarso"».
9 lavoratrici su 10 vorrebbero l’introduzione di politiche nel mondo del lavoro che tutelino il loro benessere legato alle fasi del ciclo mestruale e alla menopausa. Le evidenze emerse dall’analisi sottolineano quanto «sia fondamentale affrontare i temi legati al ciclo mestruale e alla menopausa con maggiore attenzione e concretezza, sia a livello sociale che lavorativo. Per 9 intervistate su 10 (92,3%), infatti, sarebbe importante introdurre politiche specifiche volte a supportare le donne durante queste fasi della vita, riconoscendo l’impatto che tali esperienze possono avere sulla salute fisica, mentale e sulla complessiva qualità della vita. A sentirne l’esigenza sono soprattutto le lavoratrici dipendenti, che rappresentano il 71,7% del totale di coloro che hanno risposto in maniera affermativa, seguite dalle libere professioniste (11,2%). Tuttavia, permane un forte stigma attorno a questi temi, specialmente negli ambienti di lavoro. Quasi la metà delle donne (44,4%) non si sente a suo agio a parlare di problematiche legate al ciclo mestruale o alla menopausa con colleghi o superiori, un dato che riflette la necessità di normalizzare queste conversazioni e creare spazi più inclusivi e comprensivi. Investire in politiche di sensibilizzazione e supporto non è solo una questione di benessere individuale, quindi, ma anche un passo necessario verso una società più equa, in cui ogni donna possa affrontare le sfide legate alla propria salute con dignità e senza timori».
2025-01-10T09:56:41Z