LA SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA IN CULLA (SIDS) POTREBBE AVERE FINALMENTE UNA CAUSA

La Sindrome della morte improvvisa del lattante, in inglese Sudden Infant Death Syndrome (Sids), detta anche Sindrome della morte in culla (Crib death), è uno degli eventi più drammatici e, fino a oggi, inspiegabili che portano al decesso di neonati (il picco è tra i 2 e 4 mesi di età) apparentemente sani e che in Italia, il Ministero della Salute, stima possa riguardare 250 nuovi casi all’anno. Dagli Stati Uniti arriva una nuova ricerca che mostra che la causa della Sids potrebbe essere di natura biologica. Ricercatori del Boston Children’s Hospital, diretti da Robin L. Haynes, hanno analizzato il tronco cerebrale di 70 neonati morti tra il 2004 e il 2011 che presentavano anomalie cerebrali e hanno scoperto che il recettore della serotonina 2A/C (la serotonina è un neurotrasmettitore) è alterato nei casi dei morti per Sids. Precedenti ricerche sui roditori avevano dimostrato che il recettore in questione ha un ruolo nel «risveglio» e nella capacità di «auto-rianimarsi» avendo un ruolo di protezione dell’ossigenazione cerebrale durante il sonno. La nuova ricerca supporta quindi l’idea che un’anomalia biologica possa rendere più vulnerabili alcuni neonati alla Sids, e che la sindrome possa essere favorita da tre condizioni che si verificano nello stesso momento: il bambino si trova in una fase critica di sviluppo cardiorespiratorio (nel primo anno di vita), il bambino vive una situazione di stress causato dalla posizione assunta durante il sonno (quando è a pancia in giù o condivide il letto con qualcuno), il bambino ha un’anomalia biologica che lo espone al rischio di difficoltà respiratorie durante il sonno. «Sebbene abbiamo identificato anomalie nel recettore della serotonina 2A/C associate alla Sids, la relazione tra tali anomalie e la causa della morte rimane sconosciuta. Vanno ancora indagate le conseguenze delle anomalie in questo recettore nel contesto di una rete più ampia di recettori che proteggono le funzioni vitali nel controllo cardiaco e respiratorio quando il soggetto deve affrontare forti condizioni di stress. A oggi non c’è modo di identificare preventivamente i neonati che presentano anomalie biologiche nel sistema serotoninergico. Pertanto l’adesione alle pratiche di “sonno sicuro” rimane l’unica arma di prevenzione della Sids valida», spiega Haynes.

L’esperto: il commento

«Da anni si cerca di identificare le possibili cause della molto temuta Sudden Infant Death Syndrome (Sids). Dagli anni 90 in poi, grazie alla diffusione delle campagne informative sui fattori di rischio e le corrette pratiche come i consigli posturali, far dormire il bambino nella stessa stanza dei genitori, ma non nello stesso letto, la promozione dell’allattamento al seno e l’evitare il fumo, anche passivo, abbiamo assistito ad una netta riduzione dei casi di Sids, tuttavia nei successivi decenni l’incidenza di questi decessi è rimasta stabile. Questo studio ha evidenziato come in alcuni casi di Sids la presenza di alterazioni di particolari recettori della serotonina, situati in una porzione del midollo spinale, possa determinare un alterato controllo della produzione dei cosiddetti arousal (ovvero gli pseudo-risvegli nel sonno, cioè gli alleggerimenti del sonno profondo), una minor capacità di controllare l’attività respiratoria durante il sonno e, in definitiva, una minor protezione cerebrale dai danni provocati dalla carenza di ossigeno, la temuta ipossia. Studi come questo ci offrono ulteriori spunti di sviluppo nella prevenzione della morte in culla, su cui anche nel Centro del Sonno e del respiro in età pediatrica dell’Ospedale Filippo Del Ponte - Asst Settelaghi di Varese continueremo ad indagare per ridurre sempre di più questi casi non ancora prevedibili ed attenzionare maggiormente i soggetti a rischio», spiega Massimo Agosti, vicepresidente Società Italiana di Neonatologia (SIN) e Direttore dei centri di Neonatologia, TIN e Pediatria, Ospedale Filippo Del Ponte - Asst Settelaghi, Varese.

Leggi anche

Sids, il rischio aumenta se c’è familiarità

2023-05-26T05:10:21Z dg43tfdfdgfd