DIPENDENZA EMOTIVA: COS'è E COME SI RICONOSCE

Quando il sentimento si trasforma in un’ossessione tale da dominare del tutto la nostra mente, non si parla più di amore ma di dipendenza emotiva. Sono molti i segnali che possono aiutarci a comprendere che soffriamo proprio di questa patologia.

Sì, di una patologia psicologica a tutti gli effetti si tratta che può avere un impatto davvero pesante sulle nostre vite e sul nostro personale benessere.

Dipendenza emotiva, il significato di questo termine

È fondamentale comprendere che la dipendenza di per sé non deve essere considerata come una patologia. Soprattutto durante la fase dell’innamoramento, è più che normale sentirsi almeno in parte dipendenti dal proprio partner e provare il desiderio di vivere, se così possiamo dire, in simbiosi. Man mano che il tempo passa però questo desiderio di dipendenza dovrebbe diminuire e stabilizzarsi.

Trascorsa la fase dell’innamoramento, entrambi i partner quindi dovrebbero percepirsi come autonomi l’uno dall’altro seppur desiderosi di condividere la vita. È quando il desiderio di dipendenza aumenta, anziché diminuire, che possiamo parlare di dipendenza emotiva o affettiva.

Questo stato patologico ci porta a credere che quella storia d’amore sia una condizione necessaria per la nostra personale esistenza. Sentiamo che senza quella relazione non siamo nessuno e arriviamo ad annullare noi stessi, a non ascoltare né pensare mai a quali siano i propri bisogni personali. Solo la storia d’amore ha un senso, tutto il resto non conta assolutamente niente. Perché la nostra mente mette in atto questo meccanismo? Come spesso accade, si tratta di uno dei molti meccanismi di difesa che l’essere umano sviluppa per far fronte a una ben precisa paura, in questo caso alla paura che quella storia d’amore possa finire.

Quali cause possono creare dipendenza emotiva

Cosa c'è dietro la dipendenza affettiva? Dietro a questa patologia si nasconde un intenso bisogno di protezione. È nell’infanzia che le cause della dipendenza affettiva devono essere ricercate, nel rapporto quindi con i propri genitori o con chi ne ha fatto le veci.

Solitamente a soffrire di questa patologia sono persone che da piccole si sono sentite indegne di ricevere amore e hanno per anni pensato che i loro bisogni non fossero affatto importanti. Hanno provato queste sensazioni perché hanno avuto dei genitori iperprotettivi nei loro confronti, eccessivamente presenti tanto da prendere ogni possibile decisione al posto dei figli e da sostituirsi completamente a loro. Oppure, al contrario, perché si è trattato di genitori assenti. Non hanno mai dato regole da seguire, non hanno mai posto alcun limite ai figli. Come ben sappiamo, il giusto sta al centro. Questi due eccessi possono aver portato questi bambini a sentirsi insicuri dal punto di vista emotivo e a perdere completamente la loro autostima. Elementi questi che, da adulti, possono poi aver causato la dipendenza emotiva.

Dipendere emotivamente da qualcuno, i sintomi più diffusi

Ansia, è questo uno dei sintomi più diffusi in chi soffre di dipendenza emotiva. Si prova ansia costantemente perché si ha paura di perdere l’altro, perché si ha paura che quella storia d’amore possa arrivare al capolinea. Persino attendere che arrivi un messaggio consente di provare un’ansia intensa. Perché non ci sta scrivendo? È forse insieme a un’altra persona? Forse non vuole più vedermi? Sono questi i pensieri contorti che la mente inizia a irretire.

Ansia e paura dell’abbandono comportano una costante ricerca di rassicurazioni. Si ha bisogno che l’altro ci dica che va tutto bene, che ci ama, che non ci sono problemi di alcun genere, che noi siamo la sua ragione di vita. Non solo, chi prova una dipendenza emotiva solitamente avanza anche delle richieste affettive che sfiorano l’esagerazione. Queste nel tempo possono diventare sempre più pesanti e pressanti, tanto da portare a quella conclusione del rapporto che invece si desidera a ogni costo evitare.

La paura dell’abbandono porta inoltre a evitare sempre il conflitto. Anche nelle occasioni in cui litigare o discutere sarebbe lecito, si evita. Il rischio di creare dei problemi con l’altro è troppo grande. Non si prendono più nemmeno delle decisioni in autonomia, si attende sempre l’approvazione dell’altro, anche nel caso in cui queste decisioni siano del tutto personali.

Dipendenza sentimentale, come uscirne

Vi rivedete nei sintomi a cui abbiamo appena accennato? Anche voi avete questo tipo di atteggiamenti? Già riconoscersi in un ben preciso schema è importante, diventare consapevoli di avere un problema è infatti il primo passo verso la guarigione. Ma come si guarisce dalla dipendenza emotiva?

In molti credono di poter guarire da soli, in totale autonomia. Non è così che stanno le cose. È necessario intraprendere un percorso di psicoterapia. È vero, ci sono alcuni validi manuali di self help che possono essere di grande aiuto, uno su tutti ad esempio è Dire basta alla dipendenza affettiva di Marie-Chantal Deetjens. È solo facendo affidamento su uno psicoterapeuta che si ha la possibilità di comprendere quali siano state le cause che hanno effettivamente concorso alla nascita di questa problematica e intervenire su di esse.

Sì, perché è un problema che possiamo superare solo scavando a fondo, andando alla sua radice. Una volta che saremo a curare, se ci passate il termine, le ferite del passato, è possibile intervenire sugli atteggiamenti presenti. Lo psicoterapeuta può aiutarci a modificare i nostri atteggiamenti verso gli altri così da poter finalmente avere delle relazioni significative e completamente soddisfacenti. Inoltre può aiutarci a capire quali sono i nostri personali bisogni e desideri e a perseguirli senza provare più alcuna paura.

Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione

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