BASTA FOIE GRAS IN EUROPA. ANCHE I FRANCESI SI SCHIERANO CONTRO

(a cura di Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa)

L’alimentazione forzata che si cela dietro la produzione del foie gras va fermata una volta per tutte. Anche nel Paese dove  questo prodotto affonda le sue origini, i cittadini dichiarano la propria contrarietà nei confronti di una pratica così aberrante.

Il 74% dei francesi intervistati dall’Institut français d’opinion publique ritiene che forme di sfruttamento e costrizione degli animali, come l’alimentazione forzata, non siano giustificabili. Il sondaggio, condotto in Francia, è stato pubblicato a gennaio 2024 e riporta il dato in aumento del 3% rispetto al 2022. Nonostante la netta maggioranza dei cittadini francesi si schieri contro questa terribile pratica, la Francia è attualmente il maggior produttore e consumatore al mondo di foie gras, con circa 18 mila tonnellate di prodotto consumate all’anno.

I francesi non sono gli unici a contestare la pratica dell’alimentazione forzata: anche in Spagna (82%), Belgio (70%) e Italia (74%) la maggior parte degli intervistati in uno studio di Doxa si dice contraria a questa pratica, che è ancora ammessa, all’interno dell’Unione europea, in Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e Belgio (solo nella Vallonia). I risultati dell’Eurobarometro della Commissione europea del 2023 mostrano inoltre che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato.

In Italia il consumo di foie gras è tra i più bassi al mondo, pari ad appena l’1% del consumo in Francia. Pur essendo vietata la produzione di foie gras ottenuto tramite alimentazione forzata dal 2007, nel nostro Paese questo prodotto continua a essere venduto in alcune gastronomie, nei ristoranti e online.

La produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. L’Europa però sembra andare nella direzione opposta. Sebbene anche la FAO ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui si afferma che la produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.

Come mostrano le immagini raccolte negli allevamenti francesi e rilasciate da Animal Equality, le oche e le anatre sfruttate per la produzione del foie gras sono sottoposte ad atroci sofferenze che non tutelano affatto gli animali.

Negli ultimi 15 giorni di vita in allevamento vengono nutriti attraverso un lungo tubo di metallo infilato nelle loro gole per somministrare dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago. Quando vengono macellate, oche e anatre sono affette da una patologia che si chiama “steatosi epatica”, che consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule, e il loro fegato pesa tra i 550 e i 700 grammi, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale.

Alla luce delle evidenze scientifiche e delle immagini pubblicate, come Animal Equality abbiamo chiesto al governo italiano di supportare con forza la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie per porre fine a questa pratica crudele. La volontà dei cittadini europei infatti è chiara: l’alimentazione forzata deve essere vietata e le migliaia di animali sfruttati per produrre il foie gras devono essere preservati da questa pratica crudele e vergognosa che oggi non può più essere consentita.

2024-04-17T12:35:24Z dg43tfdfdgfd