Gli ultimi fatti di cronaca riportano aggressioni da parte di cani genericamente definiti “pericolosi” che, quando mordono, possono ferire e uccidere anche gli stessi proprietari. Ma è giusto attribuire al solo concetto di “razza” la responsabilità di tali comportamenti? E quanto invece dipende dall’ambiente in cui crescono? Esploriamo la questione con il contributo degli esperti dell’Organizzazione Internazionale Protezione degli Animali (OIPA).
Il concetto di “razze aggressive” è stato spesso dibattuto. Nel 2006, il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, che comprendeva una lista di specie considerate pericolose. Tuttavia, decreti successivi hanno abolito questo elenco a causa della sua incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.
È fondamentale, quindi, comprendere che il comportamento di un cane dipende da una varietà di fattori che vanno oltre la genetica tra cui:
La genetica gioca un ruolo importante nel determinare il comportamento di un cane. Certamente alcune razze sono più “aggressive” e hanno una predisposizione a certi comportamenti, come la territorialità o la protezione del padrone. Sarebbe opportuno quindi seguire corsi per imparare a educare e relazionarsi con questi pet. Premesso questo, non tutti i cani di quella razza esibiscono automaticamente tali comportamenti. Per questo, l’ambiente e l’addestramento influenzano maggiormente il comportamento finale del cane.
Indipendentemente dalla razza, la socializzazione precoce è fondamentale per sviluppare un comportamento equilibrato nei cani. L’esposizione a diversi stimoli, persone, animali e situazioni durante i primi mesi di vita aiuta i cani a sviluppare fiducia e a imparare a interagire in modo appropriato con il loro ambiente. Inoltre, un addestramento coerente e positivo è essenziale per garantire che i cani apprendano comportamenti corretti e rispondano in modo appropriato alle situazioni.
L’importanza di una gestione responsabile degli animali
Indipendentemente dalla razza del cane, i proprietari devono adottare misure responsabili per garantire la sicurezza e il benessere del proprio animale. Queste misure possono includere:
«Attualmente l’aggressività di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «In caso di morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo».
I proprietari dei cani iscritti in tale registro devono obbligatoriamente:
Se gli episodi di aggressione sono riconducibili a una gestione inadeguata dell’animale, o a stimoli particolari che portano il cane a reagire in base alla situazione, il problema è dato dai proprietari che non sanno educarli. O, peggio, li educano all’aggressività.
Indipendentemente da razze aggressive o meno, bisogna sapersi relazionare con qualsiasi animale. I cani, per esempio, parlano di continuo con noi e tra di loro mediante posture e movimenti ma anche attraverso suoni e odori – anche se a volte non ce ne accorgiamo. È fondamentale, quindi, osservare il linguaggio corporeo per capire cosa vogliono comunicarci. Ecco alcuni esempi forniti da Hannah Molloy nel manuale Cosa pensano i cani.
Quando un cane si rotola sul dorso – incluso il tuo – esamina la postura; è teso o rilassato e ha una via di fuga?
In tutto il regno animale solo gli esseri umani mostrano i denti per esprimere gioia. Per tutte le altre specie la vista dei denti è un avvertimento da prendere seriamente. È possibile insegnare ai cani che mostrare i denti per salutare può convincere gli umani a fare delle moine e a dare un biscottino, ma è importante ricordare che se un cane “sorride” il motivo può essere un altro: allontanarti da lui.
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