DIETA MEDITERRANEA E PREVENZIONE DEI TUMORI

Sanihelp.it - Durante il recente Congresso nazionale delle Malattie Digestive al quale ha partecipato anche la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE), si è discusso delle evidenze finora acquisite, i farmaci in sperimentazione, le tecniche endoscopiche per la riduzione di peso e i numerosi studi sulla dieta mediterranea e il microbioma.

Fra le componenti della sindrome metabolica, in particolare, «l'obesità incrementa la disponibilità dei fattori stimolanti l'insulina che aumentano, a loro volta, l'infiammazione e il rischio di incorrere in neoplasie del tratto gastro-intestinale. Come è stato dimostrato, i pazienti che sommano obesità e insulino-resistenza sono esposti a un rischio elevato di sviluppare un tumore al fegato, ma anche al colon ed altri tratti dell'apparato digerente» ha spiega Luca Miele, ricercatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

La perdita di peso per i pazienti con sindrome metabolica si conferma essere la strategia migliore per abbassare il rischio cancro. «I nuovi farmaci per la riduzione del peso potrebbero essere efficaci a medio e lungo termine anche nella prevenzione delle neoplasie epatiche» spiega sempre il professor Miele.

«Le tecniche di chirurgia bariatrica, inoltre, hanno già dimostrato di abbassare il rischio di tumore al fegato, confermando così la loro efficacia a lungo termine nel ridurre le probabilità di cancro al fegato».

 Anche le prove scientifiche della attività preventiva dei tumori dell'apparato gastrointestinale da parte della dieta Mediterranea sono molteplici.

«La dieta Mediterranea tradizionale è stata descritta per la prima volta in un lavoro scientifico nel 1957» ricorda  Ludovico Abenavoli, professore associato di Gastroenterologia dell'Università »Magna Grecia» di Catanzaro.

Da allora, «una serie di studi importanti sono stati sviluppati per dimostrare l'efficacia nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Oggi sappiamo che la dieta altamente ricca di frutta, verdura e di alimenti funzionali ricchi di antiossidanti esercita un'azione effettivamente preventiva delle patologie croniche, fra cui i tumori dell'apparato digerente. È una dieta vincente per l'azione sinergica di tutti gli alimenti».  

Alcuni cibi hanno dimostrato proprietà eccellenti negli studi.

Per esempio, la buccia della mela annurca contiene l'acido clorogenico, efficace nel prevenire i tumori dell'apparato gastrointestinale. Il bergamotto contiene la bergamottina, un potentissimo antiossidante, che riduce lo sviluppo di cloni cellulari tumorali fra cui quello a seno, endometrio e apparato gastrointestinale.

L'olio extra vergine d'oliva ha un'alta concentrazione di acidi grassi saturi (omega 3 e 6) che prevengono dal rischio cardiovascolare, ma è ricco anche di antiossidanti che agiscono sull'apparato digerente.

Il vino rosso contiene un potente antiossidante, il resveratrolo, anche se «l'importante ricorda il professor Abenavoli è non superare i due bicchieri al giorno (uno a pasto) e solo se non si hanno patologie».  

Riguardo all'azione della dieta Mediterranea sul microbiota, cioè sui miliardi di batteri che popolano l'intestino (in particolare il piccolo intestino) gli studi rilevano che quando è alterato e subentra una disfunzione, chiamata disbiosi, sale il rischio che si sviluppi la poliposi e il tumore del colon, maggiormente in crescita negli ultimi anni.

Per non alterare il microbiota conclude l'esperto , occorre seguire una dieta Mediterranea ricca di frutta e verdura con l'integrazione di probiotici, somministrati a cicli e mai in maniera continuativa. I ceppi batterici che hanno maggior validità scientifica sono in particolare i lattobacilli».

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