I BENEFICI DELL'IMMERSIONE NELLA NATURA

Dal 25 aprile al 26 maggio il WWF organizza più di cento eventi nelle sue Oasi per promuovere l'immersione nella natura: passeggiate al tramonto sulle saline costiere ma anche appena fuori Milano, al buio, con le lucciole, e poi attività con gli esperti per conoscere le specie animali autoctone, e bagni di foresta tra gli abeti alpini. In Giappone questa pratica semplice di contatto con il bosco si chiama Shinrin Yoku e non solo viene "prescritta" dal medico ma è diventata oggetto di un'iniziativa di politica sanitaria e sociale da parte del governo, che da anni spinge i cittadini a rilassarsi nel verde, un atto semplice che può avere grandi vantaggi in un Paese in cui i ritmi lavorativi spesso sono estremi. Chi pensa a una stramberia zen dovrà ricredersi: i benefici dello stare nella natura sono scientificamente provati e non riguardano solo il relax, che potrebbe anche essere soggettivo: gli alberi emettono nell'aria sostanze volatili chiamate monoterpeni in grado di ridurre in modo significativo gli effetti dell'ansia. La ricerca peraltro è italiana e condotta dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr e dal Club alpino italiano. Ma le evidenze di laboratorio vanno oltre e riguardano anche la capacità dei monoterpeni di potenziare il sistema immunitario e ridurre la pressione sanguigna.

Pratichiamo la meraviglia

Daniele Campestrin è un terapista olistico, amante della natura e delle sue montagne. Alle Terme di Comano guida gli ospiti in varie pratiche di riconnessione con la natura, tra cui appunto il forest bathing. Qui i rituali di Natural Wellness fanno parte dell'offerta di benessere insieme con l'acqua termale, l'attività fisica e i classici trattamenti da spa. "Quando seguo una sessione di forest bathing mi rendo conto delle difficoltà delle persone di staccarsi dal ritmo frenetico, soprattutto chi vive in città è talmente abituato ad andare di corsa che anche rallentare il passo può portare un certo nervosismo, nonostante si sia nel verde. Durante la pratica nel bosco, cerco di portare le persone alla consapevolezza del proprio corpo, alla riscoperta dei sensi e camminando a piedi nudi c'è veramente una riconnessione con la terra. Il ritmo cambia, si invitano a osservare forme, colori, suoni e movimenti, cose a cui non facciamo più caso perché appunto andiamo sempre di fretta. Tra le varie attività che proponiamo a Comano c'è anche la camminata a piedi nudi e quando chiedo di levare le scarpe vedo facce perplesse, ma poi capita che alla fine della passeggiata gli ospiti tornino in hotel scalzi perché hanno apprezzato la sensazione della terra sotto i piedi", racconta Campestrin. "Siamo abituati a farci guidare dalla vista, per questo propongo attività in natura con gli occhi chiusi e anche in quel caso le persone si stupiscono nell'ascoltare il rumore di una foglia sbriciolata vicino all'orecchio, la sensazione tattile della corteccia degli alberi, il profumo della resina. Sono gesti semplici eppure potenti e infatti vedo lo stupore negli occhi, la meraviglia della scoperta".

Ok, respira

Se la separazione dalla natura porta squilibrio, tensioni e sofferenza, e allontana anche dagli istinti - fame, stanchezza, sonno - come facciamo quando non possiamo rifugiarci nel verde? "Abbiamo il respiro", dice Campestrin. "Come la mente influenza il respiro che si fa corto, così il respiro può influenzare la mente. Portandolo sotto il nostro controllo riusciamo a cambiare lo stato d'animo, le emozioni, troviamo calma. È un'arma potentissima che abbiamo a disposizione in qualsiasi momento, lo avevano capito già seimila anni fa ed è alla base della meditazione. Di solito consiglio di mettere un post-it sul cruscotto o un promemoria nel telefono con scritto 'respira"'. Se poi riusciamo a farlo in natura, ci sono anche i monoterpeni e il beneficio è maggiore".

"Dovremmo diventare più consapevoli dei ritmi della nostra pelle, anche così possiamo riconnetterci a quelli della natura".

Impariamo il ciclo della pelle

Del messaggio di riconnessione con la natura si sono fatti carico anche molti brand di skincare, che un po' per vocazione e un po' per marketing promuovono il legame con Madre Terra. Gezeiten è un nuovissimo brand tedesco (il nome significa marea) e si basa sull'efficacia curativa del mare, sui ritmi circadiani della pelle ed esplora il desiderio di vicinanza con la natura. Ma come ci si può riconnettere attraverso una crema? "Quando abbiamo immaginato il brand abbiamo notato una skincare senza emozioni, ma gli ingredienti naturali lavorati con le giuste tecnologie possono fare la differenza. Con la vita che conduciamo è importante tornare a capire come funziona il corpo con i suoi ritmi, sapere di che cosa ha bisogno la pelle di giorno e di notte, osservare come funzioniamo e adattare il modo in cui ci prendiamo cura di noi stessi", dicono Claire Bals e Michaela Hiltebrandt, founder di Gezeiten. "Noi abbiamo puntato su ingredienti marini perché ricchi di sostanze che vengono ben assimilate dalla pelle, gentili sul microbioma fragilizzato da sole e altre aggressioni. Ma la questione è che dovremmo diventare tutti più consapevoli di quello che facciamo per il corpo, di quello che applichiamo sul viso. Chiediamoci quali ingredienti contiene la nostra crema e da dove arrivano, come sono stati lavorati. L'idea è che dovremmo tornare a sincronizzare il ritmo della pelle a quello della natura, con un approccio preventivo più che correttivo, comprare in modo sensato seguendo i nostri bisogni anziché puntare su un layering infinito".

Formule verdi

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